Sono appena scesa dall’aereo. Palma è immersa nell’oscurità. Il dolce vento di una serata invernale mi accompagna a cercare il mare. Il lungomare deserto si estende per chilometri sotto un cielo stellato. La sabbia è fredda al tatto e le onde del mare risuonano tranquille nell’oscurità. In fretta la notte lascia spazio all’alba che invade di luce un nuovo giorno. Mi è stato detto di aver sbagliato stagione nel recarmi a Maiorca, eppure l’inverno qui sembra essere solo un’estate più fresca. La città riposa in una tranquillità piacevole che si respira fra le vie del centro storico.

Palma di Maiorca, Centro storico, 2020, (c) Nima Zargham
La cattedrale di Palma
L’immensa cattedrale si rispecchia su una distesa d’acqua artificiale creata per rievocare i tempi in cui era il mare ad essere il suo specchio. L’esposizione di questo luogo crea al suo interno incantesimi luminosi. I rosoni filtrano i raggi del sole colorandoli di tonalità differenti che si rincorrono fra le pareti della chiesa.

Palma di Maiorca, Cattedrale, 2020, (c) Nima Zargham
La mescolanza dei diversi stili architettonici rende l’ambiente unico, soprattutto se si guarda al contributo del XX secolo ad opera dell’architetto Antoni Gaudí. Originale anche l’intervento nella Cappella del Santissimo Sacramento dell’artista maiorchino Miquel Barceló. Quest’ultimo lo si incontra anche nelle sale del Museu Fundación Juan March Palma.
Il Museu Fundación Juan March
Il museo offre gratuitamente la possibilità di avere una panoramica sull’arte spagnola del Novecento. In questo antico palazzo del XVII secolo è in corso la mostra Cuixart – Los años cruciales (1955-1966) dedicata alla decade creativa dell’artista spagnolo Modest Cuixart. Nel 1963 ebbe grande risonanza il suo assemblage di denuncia contro i caduti ignoti delle guerre “Nins sense nom [Nameless Children or Dolls]” esposto nella galleria René Metras di Barcellona.
Il Castell de Bellver
Vagando fra un museo e l’altro lascio il centro storico per raggiungere l’altura dove sorge il Castell de Bellver. Da questo meraviglioso punto panoramico è possibile scorgere ogni angolo di Palma. La costruzione del castello iniziò nel 1300 e si protrasse per circa un decennio. Inizialmente il particolare edificio a pianta circolare venne destinato ad uso di residenza reale fino al 1343 quando, in seguito alla caduta del Regno di Maiorca, venne convertito in prigione. Dal 1931 nei suoi ambienti sono ricostruite le tappe della storia della città di Palma sorta come colonia romana nel 123 a.C.

Palma di Maiorca, 2020, Castell de Bellver, (c) Nima Zargham
Ripercorrendo la strada del ritorno in direzione dell’Almudaina, la cittadella, percorro impervie curve. Costeggiando la Fundació Pilar i Joan Miró, nella quale non ho tempo di fermarmi, arrivo infine al porto che costeggio fino ai bastioni difensivi di Sant Pere.
Es Baluard
Di sera Palma è immersa in un’atmosfera sospesa in cui nulla sembra poter accadere. Il complesso museale Es Baluard Museu d’Art Modern i Contemporani de Palma inaugurato nel 2004 ha donato nuova vita al quartiere Sant Pere. Al suo interno sono conservate opere ed installazioni di interessanti artiste quali ad esempio Francesca Woodman, Lydia Okumura, Eulàlia Valldosera.
La scultura dell’artista tedesca Rebecca Horn, Three Graces in Blue, 1993 guida i visitatori nella scalata verso la terrazza del museo. La cattedrale gotica si staglia luminosa nello scuro orizzonte, protesa verso l’oscurità. La scultura Bou di Santiago Calatrava, istallata nel giardino del museo, le equivale in altezza per un gioco di prospettive. Sembra essere una scala per raggiungere il cielo, le nuvole, le stelle. Non si sa bene dove portino quelle scale e, osservandole di notte, forse proprio da nessuna parte.
Vanessa Marchegiani

Panoramica notturna della città di Palma di Maiorca, 2020, (c) Nima Zargham
In cover: Palma di Maiorca, 2020, (c) Nima Zargham
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