Arte medicamento dell’anima, arte veicolo di riflessione, arte motore di partecipazione

Nato a Venezia nel 1963, Michele Tombolini si definisce all’interno del filone artistico della Social Pop-Art dove concentra la propria ricerca creativa su un approccio fatto di colori sgargianti e immagini contemporanee, mantenendo un livello di lettura che riflette uno spiccato interesse per le dinamiche sociali.

In particolar modo racconta, attraverso le sue opere, le problematiche della società contemporanea puntando il dito sul moderno Taylorismo, dove alienazione e lavoro si ripresentano sotto nuove forme, spesso digitali, ma che danno vita ad uno stress interiore sicuramente inquietante.

Opere di grandi dimensioni, performance, installazioni e sculture, sono i linguaggi che più sta esplorando dal 1990 ad oggi e che mirano allo stesso obiettivo totalizzante, espandendo i limiti della percezione verso la tridimensionalità.

Di rilevante importanza è senza alcuno dubbio l’esperienza fatta a Berlino, che ha portato l’artista verso una produzione sempre più innovativa, dove forme e colori, bambine con ali di farfalla, si intrecciano per creare nella mente del fruitore nuove domande. Ed è proprio in questo contesto che prende vita una delle sue opere più significative e dal forte impatto sociale: l’opera “Butterfly”. Un murale, posto nel centro della capitale tedesca, che grazie all’utilizzo della “realtà aumentata” interagisce con i social per denunciare la violenza sui bambini. Un grido dall’allarme al sistema, dove le figure dei bambini e delle bambine con bocche chiuse da croci, farfalle, pixels, nella condizione di “non espressione di sé”, colpiscono dritto allo stomaco di chi le sta a guardare.

Un artista con alle spalle una carriera ultra ventennale, che ha guadagnato sempre più popolarità, sia in campo nazionale che internazionale, grazie alle numerose mostre e fiere d’arte alle quali ha partecipato in Europa e in America e alla partecipazione alla 55° Biennale d’Arte di Venezia e che oggi è in mostra presso la galleria d’arte Hysteria Art, con la sua ultima serie di opere. Opere che parlano di potere e in cui si percepisce altresì il senso di inquietudine, segno che l’avidità è sempre seguita dall’infelicità e dalla costante insoddisfazione: ne è un esempio l’immagine dell’uomo con la bocca spalancata pronto a divorare il mondo come sinonimo dell’avidità dell’uomo e della sua voglia insaziabile di denaro.

INFO MOSTRA:
Quando: 6 Aprile –  4 Maggio 2019
Vernissage: 6 Aprile 2019 dalle h. 19.00 alle h. 21.30
Dove: Hysteria Art Gallery – Via A. Cappellini, 20 (MI)

 

INFO/PHOTO COURTESY: Hysteria Art Gallery

Chiara Mattavelli

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

Michele Tombolini

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